Il regista e sceneggiatore Giuseppe Piccioni ha incontrato gli allievi di Accademia
Artisti: un dialogo sul cinema, la scrittura e la vita
Una masterclass che è diventata molto più di una lezione tecnica. L’incontro con Giuseppe Piccioni, regista e sceneggiatore tra i più importanti del panorama italiano, ha portato dentro le aule di Accademia Artisti uno sguardo autentico e profondo sul mestiere di fare cinema. Con alle spalle una carriera segnata da film come Fuori dal mondo (vincitore di ben cinque David di Donatello e quattro Ciak d’Oro), Luce dei miei occhi (2001), impreziosito dalla Coppa Volpi per Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli, e Giulia non esce la sera (2004), Piccioni ha recentemente presentato al Festival di Venezia il suo nuovo lavoro, Zvanì, un’opera che segna un momento di grande maturità creativa. Zvanì è il vezzeggiativo romagnolo con cui i familiari chiamavano affettuosamente Giovanni Pascoli. Il film ripercorre la vita del poeta mettendo in luce aspetti meno noti e spesso trascurati, con particolare attenzione al periodo giovanile e al suo animo inquieto e ribelle, che lo spinse a lottare contro le ingiustizie durante gli anni universitari.
Il talento non basta
Parlando agli allievi, Piccioni ha affrontato il tema del talento con un’immagine forte
e memorabile tratta da un film:
“Se mi metto a buttare dei sassi in un grande magazzino, nove volte su dieci colpisco una persona di talento. Il talento non basta: bisogna unire qualcosa che assomiglia a
un’idea di disciplina.”
Una riflessione che ha catturato l’attenzione dei ragazzi: la consapevolezza che per costruire un percorso artistico non bastano le doti naturali, ma occorrono dedizione, costanza e rigore.
La scuola come esperienza di vita
Parlando del ruolo della formazione, il regista ha sottolineato il valore profondo
della scuola, al di là dei titoli formali:
“La scuola è fondamentale, ma non è il pezzo di carta che ti ha legittimato. Ti ha legittimato questa costanza, questa dedizione, questa serietà, questa libertà.”
Un messaggio che rispecchia pienamente la missione di Accademia Artisti: formare professionisti capaci di unire tecnica e sensibilità personale, rigore e creatività.
Il marchio personale.
Infine, Piccioni ha invitato i giovani a trovare una propria identità, unica e irripetibile:
“Noi dobbiamo essere attori, registi… ma non esiste il modo per essere regista. Dobbiamo trovare il nostro marchio, e questo dipende dagli insegnanti che si incontrano, dipende dagli incontri che noi scegliamo, dai film che abbiamo visto.”
Parole che hanno spinto gli allievi a riflettere sul valore dei percorsi individuali, fatti di scelte, incontri e ispirazioni che segnano per sempre la vita artistica.
Un incontro che resta
Gli allievi di Accademia Artisti hanno vissuto la masterclass non solo come occasione di apprendimento, ma come momento di confronto umano: la possibilità di dialogare con un regista che ha attraversato decenni di cinema mantenendo uno sguardo personale, sincero e mai omologato. Un incontro che resterà come traccia viva nel loro percorso, un invito a lavorare con passione, disciplina e libertà per costruire il proprio cammino nel mondo dello spettacolo.