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Regia di Letizia Mazzoleni con gli Allievi di Accademia Artisti

La storia di un gruppo di giovani decide di unirsi ai partigiani.

Estate 1944. Un gruppo di giovani ragazzi sta attraversando i boschi per raggiungere la Brigata della Linea Cadorna per unirsi ai partigiani. Fra conosce la strada e conduce il piccolo gruppo attraverso i boschi. Durante il cammino nascono però diversi attriti: Paolo, il più giovane e irruento, prova invidia per l’Ultimo Arrivato, ragazzo molto scaltro fa subito amicizia con Fra. Allontanandosi per pisciare, trova una mostrina fascista per terra. Non perde tempo e accusa l’Ultimo Arrivato di tradimento, scatenando dubbi e ira da parte dell’intero gruppo. Nonostante il tentativo, il gruppo capisce il tranello di Paolo, ma al posto di colpevolizzarlo gli ricordano l’obbiettivo in comune della Resistenza.

La regista del corto “Ritirata” è Letizia Mazzoleni, studentessa del Sae Institute Milano, scuola di Film Production con sede nello storico quartiere Ortica di Milano. Prendendo spunto dal soggetto del compagno di corso Francesco Arrigoni, decide di approcciarsi alla regia per la prima volta, mettendo in scena “Ritirata”, cortometraggio che narra di un piccolo gruppo di ragazzi che, nell’estate del 1944, decide di abbandonare le proprie case per andare incontro alla guerra in veste di partigiani. Il corto narra tipiche dinamiche di gruppo e di fiducia attraverso cinque personaggi, tutti allievi dell’Accademia Artisti.

“La scelta degli attori –  racconta Letizia – si è rilevata di fondamentale importanza per gestire situazioni dal punto di vista sia fisico che caratteriale: essa è basata principalmente non su quanto l’attore possa risultare bravo durante il casting, bensì su quanto l’attore risulti idoneo nelle costruzioni dinamiche delle scene. Così Federico, con la sua compostezza e il suo timbro molto profondo, prende la parti del leader del gruppo. Brendon, piccolo e con un ghigno caratteristico, prende le parti del folle; Christian, ragazzo più timido ma impostato, veste le parti dell’Ultimo Arrivato, mentre Brandon e Mario lavorano insieme per diventare “pappa e ciccia” e risultare quindi fratelli. Il lavoro con i ragazzi è stato un continuo stimolo reciproco, andando a costruire insieme una “coreografia” basata sulla location e sulle differenze fisiche dei personaggi. In parallelo il lavoro sul personaggio è sì personale, ma mutevole in base alle esigenze del regista: penso che sia necessario lasciare abbastanza spazio e libertà agli attori sia sulla sceneggiatura, adattandola ai ragazzi al fine di trovare una sonorità vera, ma anche sul personaggio, lasciando libera interpretazione e correggendo laddove sia necessario per omologare le diverse interpretazioni”.

La regista, per gentile concessione, consegna nelle nostre mani un approfondimento della narrazione che vede questo gruppo di partigiani cenare intorno ad un fuoco prima di decidere di andare a dormire. Leo e Gabri fumano insieme mentre Fra insegna all’Ultimo Arrivato a rollare una sigaretta. In un angolo ad osservare c’è Paolo che, sentendosi escluso, si allontana. Al mattino seguente Paolo è di guardia e vede svegliarsi e allontanarsi l’Ultimo Arrivato perché stato male nella notte. Lo osserva allontanarsi con sguardo giudice e a sua volta si allontana per pisciare dietro un albero. A pochi metri nota una mostrina fascista sotto il terriccio, persa probabilmente da qualcuno passato di lì precedentemente. Ne approfitta per prenderla e buttarla vicino alle cose dell’Ultimo Arrivato.

Visti i compagni già svegli, approfitta della mancanza dell’Ultimo Arrivato per accusarlo di tradimento, dicendo di aver trovato tra le sue cose la mostrina fascista. Fra è incredulo e non si fida di Paolo che, spaesato, farfuglia qualche frase senza logica. Fra vede tornare l’Ultimo Arrivato e incita Paolo ad andare a chiarire la questione, ma viene tramortito da quest’ultimo, sentendosi scoperto. Gabri e Leo bloccano Paolo mentre l’Ultimo Arrivato si accinge a soccorrere Fra. Mentre Leo e Gabri cercano di calmare Paolo,
l’Ultimo Arrivato confessa a Fra di essersi allontanato per andare in bagno. A quel punto Paolo perde le staffe e si accanisce contro l’Ultimo Arrivato cercando di fargli del male, finché Fra lo blocca, ricordandogli il senso della Resistenza. In quel momento si sentono però degli spari e Fra ordina la fuga. Paolo rimane immobile perché rintontito dalle parole di Fra, finché proprio l’Ultimo Arrivato lo esorta alla ritirata. Mentre il gruppo si perde tra i boschi si sentono dei passi arrivare nell’esatto punto dove è stata dimenticata la fascetta, di fianco ad un legnetto incastonato nel terreno.

 

Chi sono i protagonisti di questa storia? Sono giovani attori dell’Accademia Artisti: Federico, Mario, Christian, Brandon e Brendon, che hanno raccontato della loro esperienza sul set al nostro blog.

Federico Mainardi: Ringrazio Accademia Artisti per avermi dato la possibilità di partecipare al casting per il cortometraggio “Ritirata”. Da lì fu selezionato e presi il ruolo di Fra che è il leader del gruppo. Ringrazio Letizia Mazzoleni per avermi dato la possibilità di vivere questa bellissima esperienza sul set. Mi sono trovato bene fin da l’inizio dove abbiamo lavorato subito sulle azioni sceniche, confrontandoci e lasciando spazio libero al pensiero di uno di noi, cercando poi la messa in scena migliore. La cosa più incredibile è che ci siamo ritrovati in 5 attori, tutti studenti di Accademia Artisti, che più avanti e chi più indietro, ma da subito si è creato un legame forte e saldo per dare il meglio di noi stessi. Un grande ringraziamento va anche a tutta la troup, una grande troup organizzata dall’inizio alla fine dove ci hanno permesso di fare ciò che amiamo davanti alla macchina da presa. Spero tanto ci possa essere un’altra occasione di poter lavorare con questo team. Per me i due anni di Accademia Artisti sono terminati nel migliore dei modi, Vi ringrazierò per sempre, per il fantastico percorso che mi ha fatto vivere.

Mario Talotta: Dalla Calabria a Milano per realizzare un sogno chiamato: Cinema. “Realizzare un sogno è difficile, costa sacrifici, rinunce, impegno. Farlo lontano dalla propria terra è ancora più duro, non però se si decide di partire portando dietro un bagaglio carico di affetti e forza di volontà” racconta Mario. Arrivato a Milano sceglie Accademia Artisti per iniziare a inseguire il suo sogno. Iniziando il corso in Accademia a ottobre, nello stesso momento debutta anche nel mondo del doppiaggio e si ritaglia anche uno spazio per scrivere storie. Nel gennaio del 2018, a seguito del suo scritto, registra il suo primo cortometraggio, “il doppio gioco” uscito poi a Marzo 2018 dove è regista, sceneggiatore, scrittore e attore protagonista. Questo cortometraggio l’ho realizzato grazie allo studio in Accademia Artisti, che mi ha dato la capacità tecnica e professionale per dare spicco alle mie idee e metterle in atto. Da poco ho concluso una nuova esperienza sul set di “Ritirata” diretto da Letizia Mazzoleni, è stata un’esperienza indimenticabile, ho legato con tutti gli attori in una maniera indescrivibile, siamo diventati una famiglia dentro e fuori dal set. “Ho ancora 1 anno in Accademia Artisti, e mi sento fortunato perché so che ogni giorno che frequento mi da sempre un mattone in più per costruire il mio grattacielo“.

Christian Sandri: 22 anni dalla Provincia di Bergamo. Studiare in Accademia Artisti mi ha fatto crescere sia come uomo che come attore, ho conosciuto insegnanti validi che mi hanno trasmesso tutte le nozioni necessarie per diventare non bravo, ma “eccezionale”. A Luglio 2019 è arrivata questa grande occasione (grazie al casting proposto da Accademia Artisti) per recitare nel cortometraggio “RITIRATA”, diretto da Letizia Mazzoleni (con tutta la troupe della SAE) – dove ho avuto un ruolo principale (il personaggio era l’Ultimo Arrivato). Ho conosciuto altri miei colleghi di Accademia, con i quali si è creato un ottimo rapporto. Ritirata è un’esperienza di vita e set che porterò sempre dentro me”.

Brendon Shehu: un fiorentino di sangue albanese che ha scelto la vita e l’arte come rivincita sociale, che ha preferito inseguire i suoi sogni che rimpiangerli.  “Mi chiamo Brendon Shehu e sono nato a Firenze. I miei genitori sono albanesi, si sono trasferiti a Firenze per rifarsi una vita, ma quando avevo tre mesi mio padre ci ha abbandonati e non l’ho mai più rivisto; mia madre, senza una casa, è dovuta andare a Novara perché c’erano alcuni suoi fratelli e sorelle, ma dopo qualche anno siamo andati a vivere da soli io e lei sempre a Novara perché c’era troppa confusione e poco spazio, eravamo in 10 circa in una casa da 3/4 persone. Abbiamo sempre vissuto situazioni difficili e siamo sempre stati in gravi difficoltà economiche, ma grazie all’educazione, all’amore di mia madre e alla mia forza di volontà non ho preso brutte strade, mi sono interessato alle materie umanistiche e ho finito il liceo delle Scienze umane a Novara.

Nel settembre 2017 ho iniziato a frequentare l’Università di Biella per diventare assistente socialee nel Maggio 2018 ho deciso di iniziare a frequentare Accademia Artisti. Mi son detto che non era più il momento di rimandare i miei sogni, ma era il momento di agire. Accademia Artisti mi permette di lavorare con insegnanti e professionisti del settore molto preparati, disponibili e seri, sto imparando molte cose sulla recitazione e sono cresciuto anche come persona, guadagnando molta più sicurezza in mè stesso. È sicuramente difficile fare il pendolare da Novara a Biella per frequentare l’Università e fare il pendolare da Novara a Milano per frequentare Accademia Artisti, ma per raggiungere i propri obbiettivi bisogna fare dei sacrifici, e per me la recitazione è un sogno, quindi sono contento di farli. La realizzazione del cortometraggio  ”Ritirata” è stata una delle più belle e indelebili esperienze della mia vita, mi ha fatto capire come si sta sul set, la location era mozzafiato, ho conosciuto persone fantastiche e anche se non abbiamo dormito per tre giorni di fila facendo il lavoro che si ama non ci si stanca mai. Ringrazio di cuore Accademia Artisti di avermi dato la possibilità di partecipare a questo casting e di conseguenza di essere stato scelto per questo set.

Brandon Bonato:  una vita per il cinema, da sempre. “Ho 19 anni e ormai da oltre sei anni nutro la passione per il cinema. Ho conseguito il diploma in una scuola superiore che si basava sullo studio del cinema e sulla creazione di un prodotto cinematografico, dalla scrittura alla realizzazione finale. Per questo ho sempre lavorato dietro alla videocamera, sono sempre stato abituato a lavorare come operatore, come regista o scrittore. L’ultimo anno delle scuole superiori è stato fantastico perchè ho scoperto la mia passione più grande: la recitazione. Ho iniziato a studiare in Accademia Artisti, pur senza tralasciare la mia scuola principale. Un anno pesante, fatisco, ma ricco di soffisfazioni perchè mi ha permesso di approfondire materie che fino a quel momento non avevo toccato.

La fine di un anno scolastico con la ciliegina perchè sono stato scelto per interpretare il ruolo di un giovane partigiano all’interno di un cortometraggio in collaborazione con la SAE istitute di Milano. Il progetto mi ha permesso di approfondire rapporti umani che rimaranno indelebili nella mia anima,   mi ha permesso di confrontarmi con persone splendide ed intelligenti, una squadra che si muoveva verso la stessa direzione. Il primo casting della mia vita ed è per questo che ringrazio Accademia Artisti,  per avermi dato questa grande opportunità!”.