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Bene ma non benissimo di Francesco Mandelli.

A Casa Alice si parla di bullismo.

Alla Festa del Cinema, nella sezione parallela Alice nella Città, arriva il tema del bullismo con il nuovo film di Francesco Mandelli che, dopo ‘I soliti idioti’ con Fabrizio Briggio, è alla sua prova da ‘solista’.

‘Bene ma non benissimo’ nasce da un’idea di Fabio Troiano e Vincenzo Terracciano, che lo hanno accompagnato al Festival insieme al produttore di Viva Productions Pier Paolo Piastra e agli interpreti Francesca Giordano, Yan Schevkenko e Rosario Terranova.

Mandelli segue due adolescenti: Candida (Francesca Giordano) e Jacopo (Yan Shevchenko), uno l’opposto dell’altra in tutto. L’incontro tra i due avviene in una scuola di Torino dopo che la giovane protagonista si trasferisce al Nord con il padre disoccupato dalla Sicilia. Jacopo è mingherlino, introverso e bullizzato dai compagni di classe. Solo Candida riuscirà a portare un sorriso e un po’ di leggerezza nella vita dell’amico.

L’attore di molte commedie italiane si mette dietro la macchina da presa per raccontare un tema come il bullismo. «Avevo voglia di cimentarmi con qualcosa di diverso da quello che avevo fatto finora – racconta – mia figlia mi ha cambiato la vita e mi ha fatto fatto scoprire delle corde che pensavo di non avere».

«”Bene ma non benissimo” rappresenta un nuovo inizio – è convinto Mandelli- è stato come ricominciare da zero. Mi sono messo in gioco, con questo non significa che non farò più l’attore di commedie. Dopo il periodo di successo de “I soliti idioti” mi proponevano delle parti che non mi interessavano – continua – Ero stanco, allora ho aspettato la sceneggiatura di cui mi dovevo innamorarmi. E quando è arrivata è diventata questo film»

Lo rivedremo lavorare ancora con Fabrizio Biggio? La risposta è possibilista: «Stiamo cercando di capire se scatterà di nuovo la scintilla – risponde il neo regista – È stata una scelta coraggiosa fermarsi con “I soliti idioti”, non volevamo fare la consueta minestra riscaldata. E avremmo potuto girare altri dieci film e altrettante serie tv – confessa – ma era giusto fermarsi e sperimentare qualcosa di nuovo». Francesco Mandelli si è messo sulla strada giusta.

 

Giuseppe Calabrese per Accademia Artisti